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Samurai!

Samurai!

biblioteca16Autore: Saburo Sakai
Ed: TEA
Anno: 2001
Genere: Narrativa – 395 p.

Saburo Sakai è stato l’asso indiscusso dell’aviazione giapponese durante la seconda guerra mondiale. Questo libro racconta la sua storia.

L’asso Saburo Sakai

Saburo Sakai è stato l’asso indiscusso dell’aviazione giapponese durante la seconda guerra mondiale.
Con i suoi 64 abbattimenti ufficiali, Sakai stabilì un vero e proprio record nell’aviazione moderna e fu anche grazie a lui che il caccia Mitsubishi Zero venne considerato uno degli aerei più efficaci del secondo conflitto mondiale.

In queste pagine autobiografiche si ripercorre la vita di questo pilota, dagli anni del durissimo addestramento militare (con descrizione di situazioni inimmaginabili in occidente) alle fasi della guerra e di paurose battaglie aeree, prima (dal 1938 al 1941) contro i Cinesi nel cielo della Manciuria e poi fino al ’45 contro gli Americani nel Pacifico.

Alcune delle pagine più avvincenti del libro raccontano come durante uno di questi scontri aerei, Sakai fu gravemente colpito e nonostante le gravi ferite, riuscì miracolosamente a riebiblioteca17ntrare alla base in una condizione davvero ai limiti dell’umano e con un’aereo teoricamente non più in grado di volare…
Sakai perse un occhio in questa battaglia, ma ciò non gli impedì di tornare a volare e combattere, entrando quindi nella leggenda.

Particolarmente interessante è il punto di vista, quello del soldato giapponese, che solo raramente è stato raccontato in modo fedele ed anzi spesso distorto dalle descrizioni postbelliche.

Reperibile in libreria. Prezzo di copertina circa € 7.75

Le recensioni dei nostri lettori :

Ho letto il libro di Saburo Sakai, asso dell’aviazione nipponica anni ’40-’45. Chi è appassionato di aeronautica e magari pilota aerei, dovrebbe leggerlo perchè è veramente coinvolgente.
Tutto sommato le vicende storiche si svolgono in un periodo nel quale la propulsione ad elica, con motori a pistoni, raggiunse il top delle performances quindi, dal punto di vista aerotecnico, risulta estremamente interessante.
Dal punto di vista umano serve per riconsiderare radicalmente il fenomeno dei Kamikaze (purtroppo di grande attualità) . Dagli scritti di Sakata traspare sì il grande senso della patria di quei giovani che si immolavano, nel periodo finale della guerra, schiantandosi sul ponte delle navi nemiche, ma ne viene notevolmente ridimensionato il presunto fanatismo. Ciò in quanto nel periodo nel quale nacque il fenomeno dei Kamikaze giapponesi, le “probabilità” di morire, per questi ultimi, non erano sostanzialmente diverse rispetto a chi soltanto si alzasse in volo dagli aeroporti giapponesi per tentare missioni ordinarie. Ormai le forze aeree americane, in quel periodo, dilagavano assumendo una superiorità talmente schiacciante da abbattere con una probabilità vicina al 100% qualunque nemico volasse. Tanto valeva cercare di fare il maggior danno possibile….
Buona lettura a tutti, Marco.