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In Sardegna col Motoaliante

…c’è di mezzo il mare…
moto01 Con il mio Falke fino a ieri avevo attraversato le Alpi, gli Appennini varie volte, ero stato da Val Brembo alla Sicilia, ma sempre volando sulla terra ferma o piccoli tratti sul mare come lo stretto di Messina per andare in Sicilia, o tra Piombino e l’Isola D’Elba. Quindi era giunto il momento di fare un volo sul mare!
Quale meta poteva essere migliore della Sardegna? Bastava solo aspettare il fine settimana con la meteo giusta. Intanto il volo è pianificato: partenza da Fucecchio con destinazione San Teodoro, passando per Cecina, Elba VOR, Montecristo e poi solo mare per quasi due ore fino a San Teodoro.
Tutti coloro con i quali parlavo delle mie intenzioni cercavano di dissuadermi: “Fai rotta sulla Corsica e poi vai lungo la costa fino in Sardegna.” Ma io avevo deciso, la rotta era quella diretta.
Dopo 6-7 settimane di attesa finalmente le previsioni meteo danno tre giorni di alta pressione con l’anticiclone delle Azzorre che spinge a nord il maltempo. Domenica 27 Ottobre si parte (io ed il Falke).
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La mattina non promette niente di buono, sul Padule di Fucecchio, sede dell’aviosuperficie c’è una nebbia che non permette di vedere la fine della pista, comunque sono fiducioso e dopo aver caricato il motoaliante di tenda, sacco a pelo, bagagli, giubbotto di salvataggio e una muta da sub (non si sa mai), comunico il piano di volo alla CDA di Pisa che commenta: “Però un bel volo!”moto03

Di lì a poco la nebbia comincia a diradarsi, così mentre scaldo il motore telefono al proprietario dell’aviosuperficie di San Teodoro per sapere come è il tempo a destinazione: “Bellissimo” mi risponde.

La nebbia è ancora tutta intorno però adesso si vedono le colline ad un paio di chilometri e sopra il campo il cielo è azzurro. Alle 9.09 decollo faccio un paio di 360 e sono già completamente sopra ad una nebbiolina che inonda tuta la pianura fino ad oltre Pontedera. Metto prua 200° e via dritto mantenendo 1000 ft sul terreno fino a Cecina dove in accordo con Pisa Avvicinamento comincio la salita fino a 4500 ft.moto04
Man mano che salgo comincio a notare all’orizzonte alla mia destra qualcosa che sembra una lunga catena montuosa in mezzo al mare……. eh si, è proprio la Corsica, già da 2500 ft si vede chiaramente la Corsica che sbuca fuori da una coltre di nubi basse ed omogenee. Il mare è praticamente coperto da questo tappeto bianchissimo in alcuni punti compatto da sembrare neve, in altri più rarefatto da lasciar intravedere il mare.
Passano pochi minuti dopo aver raggiunto l’Elba che sono in vista di un grosso scoglio che sbuca dalla piatta distesa di soffice “neve”, è L’Isola di Montecristo.
Il volo procede tranquillo tra le chiamate di regolarità con Roma informazioni ogni 30 primi, seguendo la radiale 200 del VOR dell’Elba. Scomparso il segnale inserisco la frequenza di quello di Olbia (SME) e mentre aspetto di ritrovare la radioassistenza navigo seguendo esclusivamente le indicazioni della bussola.moto05
Alle 11.50 sono in vista della Sardegna, si adesso distinguo anche l’Isola di Tavolara. Entrando nel CTR di Olbia inserisco la frequenza locale, non ci sono altri traffici così posso attraversare il fondamentale di Olbia e sono a San Teodoro in un batter d’occhio, atterrando alle 12,47. (Si fa per dire, da quando ho visto la costa ho impiegato un’ora per arrivare a destinazione).
La pista è situata al limite della laguna di San Teodoro, questa laguna è abitata dai fenicotteri rosa che non sembrano per niente infastiditi da noi altri terrestri che ci ostiniamo a voler volare. La Cinta cioè la spiaggia che divide il mare dalla laguna e L’Isola di Tavolara completano il quadro di un posto incantevole. Qui ha sede la scuola di volo VDS di San Teodoro che dispone di uno yuma, uno stol capace di atterrare e decollare ovunque, e di un altro ultraleggiero in tubi e tela.
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L’accoglienza degli Isolani è davvero calorosa, dopo avermi aiutato a parcheggiare il Falke, Salvatore, il proprietario dell’aviosuperficie ed istruttore della scuola, mi dice che ha pensato lui al rifornimento del Falke, un’altra persona si offre di accompagnarmi a pranzo.
Una volta rifocillati invito i miei ospiti a farmi da copiloti per un giro sull’isola.moto07
Mi accompagna il sig. Nino, un ex comandante di linea con la passione per il volo a vela, così gli faccio saggiare le doti di veleggiamento del Falke su dei costoni assolati fra la costa e Nuoro e poi andiamo a sud fino ad Arbatax e ritorno lungo costa passando sopra le scogliere di Calagonone e a delle spiagge da sogno.
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L’ospitalità del padrone di casa e della sua bellissima ragazza non ha limiti, la sera mi dicono di rinunciare alla spartana tenda in favore di un appartamentino vuoto che hanno al piano terreno di casa loro. Accetto di buon grado sperando almeno di portarli in volo con il motoaliante.

Il giorno seguente c’è un discreto vento che da nord ovest spazza San Teodoro.
E’ comunque il momento di tornare.

Stimo il vento in una quindicina di nodi quasi tutti al traverso della pista, non è un grosso problema basta tenere il ruotino di coda a terra fino al momento in cui si stacca da terra anche la ruota principale (si ne ha una sola sotto la fusoliera davanti al baricentro e altre due con dei baffi sulle ali per sostenerlo lateralmente) e poi far prendere al Falke la giusta velocità per la salita.moto09
Così faccio e dopo un paio di giri sul campo per fare delle foto e salutare gli amici di San Teodoro, un po’ sballottato dalla turbolenza, metto prua 20° ed apro il piano di volo via radio con Olbia, mentre mi avvicino a Tavolara e penso: “Adesso se passo sottovento a questo grosso costone chissà che rotori mi prendo!?!?!?….
Già avevo deciso di allungare il giro e passare più vicino ad Olbia per evitare il sottovento di Tavolara, quando per radio mi dicono che c’è un traffico strumentale in arrivo che non hanno il contatto radar con me e quindi di tenermi fuori dalla loro zona. Ho capito, mi toccheranno i rotori.
Mi preparo: controllo di nuovo che le cinghie siano ben strette, controllo che tutti i bagagli siano ben ancorati e mi allontano un po’ dall’isola. Quando sono a circa metà di Tavolara comincia il ballo ma tutto all’ingiù, il variometro si incolla sul – 5 (fondo scala) con botte violente da una parte e dall’altra ma sempre in discendenza dò un po’ di motore e tengo la velocità al limite superiore dell’arco verde, le accostate a destra o a sinistra non hanno nessun risultato, c’è solo discendenza. Olbia mi chiama per avere i dati dell’equipaggiamento che non aveva avuto in precedenza, per completare il piano di volo, ma sono toppo impegnato nel pilotaggio, così gli chiedo di attendere un paio di minuti.
Finita la turbolenza ho perso circa 1000 ft di quota. Però!!! E da Olbia il controllore mi richiama con voce preoccupata. “Tutto bene” rispondo “Ero solo impegnato con il rotore di sottovento dell’Isola di Tavolara.” E gli comunico l’equipaggiamento del Falke.
Ma qualcosa non lo convince e così mi chiede che tipo di velivolo è, ed io gli rispondo che è un motoaliante con un motore da 60 cavalli che ha una velocità di crociera economica di 120 Km/h ed una velocità massima di 190 Km/h. Questa descrizione soddisfa la sua curiosità.
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La navigazione procede, ma ho l’impressione che il vento mi sposti a est così chiedo a Olbia l’intensità e la direzione del vento in quota, 17 nodi da nord ovest a 1000 ft, mi rispondono. Mantengo allora la quota di 1500 ft per non rischiare di avere un vento più forte a quote più alte. Sovracorreggo quindi la rotta con 30° di deriva verso ovest mentre intanto rientro sulla giusta radiale (20 from) del VOR di Olbia.
Di lì a poco perdo il segnale del VOR di Olbia quando ancora non sono arrivato alla giusta radiale, quindi decido di continuale con quella prua ancora un po’.
Ad un certo punto osservando il mare vedo una linea netta che va da nord-ovest a sud-est, dove il mare da increspato e schiumeggiante diventa quasi calmo e completamente senza schiuma. Probabilmente la linea di confine di due masse d’aria diverse dove anche il vento cambia di direzione e di intensità. Decido allora di annullare l’angolo di deriva.
Dopo circa un’ora trovo il segnale del VOR dell’Elba, sono una decina di gradi fuori rotta. Correggo la mia prua con l’indicazioni del VORe continuo il volo.
Davanti a me trovo dei cumuletti bassi ed in fila così decido di allargare la mia traiettoria costeggiandoli volando con l’ala destra quasi dentro le nubi e sotto di me un bellissimo mare azzurro.
Finito questo costone di nubi mi appare l’Isola di Montecristo alla mia destra, sulla sinistra c’è Tavolara e davanti l’Elba.
Pur non essendo in apprensione la vista della terra dopo tanto mare da comunque un senso di sicurezza in più.
Quando arrivo a Fucecchio chiudo le ccomunicazioni ed il piano di volo con Pisa Avvicinamento. Atterro e faccio alcune foto per finire il secondo rullino, speriamo che ce ne siano di belle!
Giudicate voi.

Gabriele