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Un voletto sul Twin Otter Idro

Che bello “volar sul mar”
In una recente breve vacanza, ho avuto la fortuna di farmi i voli di trasferimento su DHC-6 Twin twin01Otter Idro, la versione acquatica del noto piccolo e versatile biturboelica costruito dalla canadese De Havilland.
Si tratta di un bimotore compatto, originariamente pensato per uno sfruttamento “utility” nei climi freddi, eqipaggiato con turboalberi Pratt & Whitney PT6A e dotato di scarponi idro CAP 12000 con i quali è stato adattato alla “dura” vita nell’ambiente salmastro.
La cabina è abbastanza angusta e si sale a bordo in massimo 12 passeggeri con relativi bagagli che vengono ospitati nella parte posteriore.
I sedili della prima fila sono praticamente su un fantastico “jumpseat” subito alle spalle dei piloti della compagnia “Maldivian Air Taxi” che (come si può notare dalla foto) “governano” il mezzo tranquillamente a piedi nudi.

Il flottaggio e le manovre di ormaggio/disormeggio sono compiuti senza alcun ausilio di timoncinitwin02 grazie alla possibilità di controllo di reverse del passo elica dei due motori.
Il decollo è corto (il DHC-6 è in effetti uno STOL), il rumore abbondante ed in un baleno siamo a 2.500 piedi (quota di crociera) con una velocità di salita intorno ai 100 nodi ed una di crociera di circa 140.

Il trasferimento si svolge (ovviamente) tutto in VFR nello splendido scenario dei reef e degli atolli, tra docili (in questa stagione) cumuletti e con solo il leggero ausilio di uno spartano GPS di bordo.

Interessante la modalità di sincronizzazione delle eliche “completamente a orecchio” eseguita quasi in continuazione dal copilota sulle manette del “pitch”.twin03
Altro dettaglio interessante : i piloti volano con cuffie ed anche tappi nelle orecchie… alla faccia di chi da noi ancora si ostina a volersi spaccare i timpani volando senza protezioni…

Ma siamo ormai a destinazione : un breve e basso passaggio sull’area dell’ammaraggio per valutare le condizioni del vento e la twin04conseguente direzione di “toccata” (che bello le idrosuperfici…), poi il sottovento, la base ed un ripidissimo tratto finale con full flap estesi.
Il contatto con l’acqua è abbastanza brusco e significativa anche la “frenata” con i reverse (pare che sia una misura che limita i rischi del flottaggio ad alta velocità in presenza di onde).

Insomma che dire… FANTASTICO !

PPP