L’Aeroclub Firenze riceve in donazione documenti storici su LUIGI GORI, dal quale prende il nome

La nipote di secondo grado del Ten. Pilota LUIGI GORI, a cui e’ intitolato il nostro club, ci ha omaggiato di alcune lettere autografe di Gabriele D’Annunzio, che in veste di suo comandante ne elogiava le doti di pilota e, dopo la morte, il valore come uomo. Con estremo piacere condividiamo questa importante manifestazione delle Leggi di piùL’Aeroclub Firenze riceve in donazione documenti storici su LUIGI GORI, dal quale prende il nome[…]

Breve “Historia” dell’Aeroclub Firenze

Descrizione: membri fondatori aeroclub firenze

L’Aeroclub “Luigi Gori” di Firenze è stato fondato nel 1927 da un gruppo di piloti reduci della prima guerra mondiale fra cui alcuni “pionieri del volo” svolgendo attività con alcuni aerei residuati di guerra al campo di Marte allora sede di esercitazioni dell’esercito e dell’Aeronautica.
Animatore dei voli era il pilota militare Vasco Magrini.

Nel 1932 fu creato dall’Aeronautica Militare l’aeroporto di Peretola e colà fu istituita la scuola di pilotaggio con aerei AS-1 e Ca-100.
Alla fine degli anni ’30 fu realizzata, all’aeroporto di Peretola, la palazzina aeroportuale che ospitava tutti i servizi della scuola di pilotaggio e offriva assistenza ai soci per le varie attività sociali.

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Luigi Gori l'”Asso di Picche”

Un eroe Toscano ed un pioniere del volo

Luigi Gori nasce a Pontassieve il 13 Marzo del 1894 e studia a Firenze.
Nel 1914, conluigigori01 il primo conflitto mondiale in corso, l’Italia lascia la “Triplice Alleanza” e non entra in guerra.
Luigi Gori si arruola nell’Arma del Genio del Regio Esercito Italiano come Ufficiale di complemento e chiede di essere assegnato al Plotone Allievi Ufficiali del Battaglione Aviatori con sede a Torino (allora l’Aeronautica non era stata ancora costituita come arma indipendente, lo sarà a partire dal 28 Marzo del 1923).
Il comandante del Battaglione è il Ten.Col. Vittorio Cordero di Montezemolo, nonno dell’attuale presidente della Ferrari.

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Storia dell’aeroporto di Peretola

Peretola Diventa Aeroporto

Se l’immediato dopoguerra aveva visto Firenze all’avanguardia in Italia nel campo del trasporto aereo, con una serie di collegamenti aerei e addirittura una propria compagnia aerea, non altrettanto si può dire dei decenni successivi. peretola01 Mentre tutti i maggiori centri del Paese potenziavano ed aggiornavano i vecchi aeroporti militari, permettendo l’arrivo delle compagnie aeree nazionali ed internazionali, a Firenze non si riusciva ad avviare un adeguato sviluppo della struttura aeroportuale.

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Romano Aglietti

Aglietti l’istruttore

Il comandante Romano Aglietti è sicuramente stata una persona di rilevante importanza che ha ruotato attorno all’AeroClub di Firenze. Ha iniziato a farne parte infatti come meccanico ai tempi in cui Vasco Magrini era istruttore e successivamente e’ diventato il suo secondo pilota. Dopo la morte di Magrini ha preso il posto di istruttore di volo.aglietti01

Durante la sua esperienza di pilota, ha avuto oltre 20.000 ore di volo all’attivo e, quando diventò istruttore, una delle regole fondamentali che tramandava ai suoi allievi era proprio quella di dover effettuare sempre tutte le manovre con la testa.

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Vasco Magrini

Nato a Firenze nel 1894 con parto prematuro da padre romagnolo e madre toscana, Magrini arrivò all’AeroClub di Firenze dopo la seconda guerra mondiale, con già alle spalle due conflitti dato che anche durante la Grande Guerra era stato pilota ed istruttore di volo militare.

magrini01In AeroClub ricopriva il ruolo di istruttore civile e svolgeva il suo compito utilizzando due piccoli monomotori simili al Piper Cub che vennero regalati all’Aero Club Fiorentino da un facoltoso signore brasiliano. L’aeroclub infatti non aveva più aerei dopo la guerra e solo il gesto di questo personaggio permise lo sviluppo della scuola di volo.

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Antonio Mattioni

Il padre Italiano del volo a reazione
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Nato a Cividale del Friuli il 20 giugno 1880 non era mai stato uno studente brillante, ma era molto portato per la pittura ed il disegno.
Una volta terminati gli studi iniziò a lavorare presso un falegname per imparare un mestiere ma le sue passioni per la fotografia e per la stampa lo portarono a cambiare lavoro.
Pochi anni dopo si trasferì a Trieste dove trovò lavoro in una tipografia.
Trascorse anche diversi anni in Inghilterra, un po’ per motivi di lavoro, ma anche perché molto interessato ed attratto dalle tecniche aeree inglesi, anche se in quegli anni non erano le più evolute.

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