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Una lezione in trasferta a Santa Monica!!!

Vado o non vado… ma perché no?

17 agosto, Santa Monica, California. Mi trovo lì in vacanza con tre amici, un bel giro della costa ovest degli Stati Uniti da Seattle a San Diego. santa02
Stiamo qua qualche giorno per riposarci un po’ al mare e visitare i dintorni di Los Angeles… Ah, guarda un po’, c’è un aeroporto turistico proprio qua a Santa Monica… mmmhhh…
Niente, non resisto. Io vado a informarmi per una lezione di volo, qualcuno vuol venire con me?
Dei tre amici con cui mi trovo uno è entusiasta… la sua ragazza non vuole mandarlo da solo perché ha paura di perderlo, tenendoci a precisare che non è per mancanza di fiducia nei miei confronti… ma alla fine preferisce restare con l’altra amica, che invece non ha neanche preso lontanamente in considerazione l’ipotesi di staccarsi da terra…santa01
Faccio un giro perlustrativo all’aeroporto e vedo subito un parcheggio con decine e decine di aerei da turismo… è proprio vero, negli USA tutto è “di più”. E infatti trovo tre o quattro scuole di volo all’aeroporto di Santa Monica, ne scelgo una a puro istinto ed entro. Sono un allievo pilota italiano, ho dieci ore di volo con istruttore… sarebbe possibile fare una lezione di volo qua da voi? Certo!! Vuoi pagare con carta di credito…?
A parte l’estremizzazione del concetto, in effetti è bastato pagare… nessuna formalità di ingresso in aeroporto, nessun controllo di sicurezza, nessuna richiesta di documento d’identità, libretto di volo, niente. E questo da una parte è comodo, dall’altra lascia qualche sensazione di dubbio. Ma come? Sono a poche miglia da Los Angeles downtown e qua basta pagare e ti danno un aereo…
Comunque, in effetti non avevo nessuna intenzione di schiantarmi contro qualche grattacielo di Los Angeles, e quindi tutto è andato per il meglio. Anzi, fantastico!

Il giorno dopo, quello concordato per la lezione, è una fantastica giornata. All’arrivo in aeroporto incontriamo l’istruttore, un ragazzo giovanissimo. Breve briefing per il volo, chiedo di vedere la carta della zona e concordiamo per un volo di tre quarti d’ora risalendo la costa verso nord per poi attraversare le Santa Monica mountains e rientrare seguendo la mitica autostrada 101.santa03
L’aereo è un Piper Warrior, in cui riconosco rapidamente i vari comandi e strumenti. La novità più rilevante rispetto al Tampico dell’aeroclub a cui sono abituato è il comando manuale dei flap: una leva del tutto simile a quella di un freno a mano da auto. Check-list pre-decollo, devo dire molto accurata, e siamo pronti!
L’istruttore mi chiede se voglio che sia lui a seguire la fonia, e io accetto di buon grado. Non sono ancora esperto di fonia, non conosco la zona, né le regole e usi della fonia americana… quindi ben venga che sia l’istruttore a gestire per me questo servizio. Con il servizio ground raggiungiamo il punto attesa, quindi contattiamo la torre e otteniamo subito l’autorizzazione al decollo per pista 21, destra poi.santa04
Saliamo subito a 2500 piedi seguendo la linea di costa verso nord. Il mio amico dietro è lì che riprende e fa foto… mi fa cenno che è tutto ok. In effetti è un volo tranquillo, non c’è la minima turbolenza. Faccio qualche virata per migliorare la visuale. Dopo una ventina di minuti di volo verso nord viriamo a destra per superare alcuni rilievi delle Santa Monica mountains, ci sono delle discrete ville con piscina e campi da golf là sotto… Seguiamo la vallata con la 101 verso Los Angeles, con un po’ di traffico da tenere sott’occhio. Siamo già di nuovo in vista dell’aeroporto di Santa Monica, ci prepariamo ad un ingresso direttamente in finale 21. Sono un po’ alto e veloce… l’istruttore mi chiede di fare una scivolata in avanti, che però non ho mai fatto… quindi mi fa vedere: tutto piede destro e volantino a sinistra per continuare a tenere l’aereo in asse pista. In questo modo l’aereo può perdere quota più rapidamente senza aumentare la velocità.santa05 A poche decine di piedi dal suolo rimetto l’aereo dritto ed effettuo l’atterraggio… niente male! L’uscita dalla pista è in qualunque punto, non ci sono raccordi ben precisi. Dopo aver liberato la pista contattiamo di nuovo il servizio ground per il rullaggio verso il parcheggio della scuola, per arrivare al quale dobbiamo letteralmente fare lo slalom tra gli aerei parcheggiati.
È finita questa breve ma intensa esperienza americana di volo. Probabilmente non è stato molto il valore di training (anche se tutto fa brodo…), ma sicuramente è stata molta l’emozione, e il divertimento. E anche il mio amico è entusiasta… chissà, magari un futuro allievo pilota…!

Alla prossima!
AG