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I racconti degli allievi … Primi passi

Si vola!!!

Come mi è venuto in mente di provare a prendere il brevetto di Pilota Privato a 33 anni? Risposta scontata: la passione! rscuola01Eh già, è una passione che accomuna direi tutti coloro che ho conosciuto all’Aeroclub di Firenze da quando lo frequento (circa 9 mesi), una passione che credo sia condizione necessaria –  anche se non sufficiente – per iniziare avventure di questo tipo, e soprattutto per portarle avanti nel tempo.
Nel mio caso la molla è scattata gradualmente… la passione c’era da prima, ma un po’ “latente”, perché nella vita mi sono dedicato a tutt’altro. Solo dopo un bellissimo corso di simulazione di volo, sempre organizzato dall’Aeroclub, dove è stato tra l’altro possibile sperimentare un paio di voli “veri”, ho deciso di iniziare a fare sul serio, e a fine Aprile scorso mi sono iscritto al corso di Pilota Privato!
Che dire per sintetizzare le esperienze e le emozioni vissute finora?
Intanto un po’ di numeri: ho al mio attivo al momento 9 ore e 20’ di volo con l’istruttore e un totale di 36 decolli e 36 atterraggi… più o meno 1/5 del cammino per arrivare al brevetto… eppure mi sento ancora (e lo sono!) un novellino.
All’inizio, la prima emozione è stata con le prove di rullaggio: la prima volta che mi sono seduto al posto del pilota e ho fatto muovere l’aereo, anche se solo a terra… Per quanto poca cosa, guardandomi adesso indietro, è stata un’emozione!rscuola02
Poi le manovre di base, che un po’ conoscevo già grazie al simulatore di volo… però su un aereo vero è tutt’un’altra cosa!!
E poi, gli atterraggi… la parte più bella, più divertente e allo stesso tempo più difficile… sono ancora in cerca della magia dell’atterraggio “baciato”… cioé quando l’aereo stalla piano piano a pochi centimetri dalla pista e le ruote prendono il contatto con il terreno assieme, in asse e dolcemente. Finora ci sono riuscito solo una volta, e non ditelo al mio istruttore ma mi sa che è stato un caso!!
Comunque, devo dire che in questo periodo ho solo voglia di volare, e di prendere sempre più confidenza con il mezzo e con le manovre. E per farlo non nascondo che devo ritagliare, veramente a fatica, spazi al lavoro, che mi occupa fuori città quasi tutta la settimana, approfittando di un passaggio da Firenze infrasettimanale, di un venerdì pomeriggio se riesco ad anticipare un ritorno, e di molti sabati mattina… Questo per dire che non bisogna farsi spaventare se si è troppo impegnati e si teme di non trovare il tempo… in qualche modo, quando la molla scatta, il tempo lo si trova!
Beh, per questa prima puntata di una serie che spero di riuscire a portare avanti con continuità, penso sia tutto. Alla prossima!

AG