Archeo-digital-photo
Voglio iniziare dicendo che mi sento onorato di essere stato il pilota di un volo che vede un team di accademici del calibro del Prof. Campana, conosciuto in tutta Europa. Per la possibilità concessa, voglio ringraziare il nostro Aeroclub, il nostro presidente Banci, Stefano Mazzuoli, Pier Paolo Panti, e quanti sono parte di questo ambizioso progetto.
Il prof. Campana è, non solo un esperto nel suo campo, ma anche una persona squisita da avere a fianco proprio durante un volo simile, dove tutti devono essere a proprio agio e tranquilli proprio per poter assolvere a quelle funzioni che vengono loro richieste e cioè alla “fotografia archeologica aerea”. Insieme al Prof. ci sono i suoi validi collaboratori che completano la squadra.
Il volo era schedulato per le nove del mattino e dopo aver stivato gli apparecchi in dotazione alla squadra dell’università, siamo decollati da pista 05 per una virata a destra verso sud.
Non è facile pianificare un volo simile con normale piano di volo, perchè in realtà si trattava di fare un
Firenze-Siena-Grosseto-Isola d’Elba (e poi dall’Isola d’Elba a Firenze) ma durante la rotta ci sono decine di esigenze di sorvolo per scattare fotografie.
E’ avvenuto subito dopo il decollo: il prof. mi ha chiesto di dirigermi verso il casello di Fi-sud e precisamente sopra l’Antella per fotografare una serie di casolari su una collina vicina. Ho chiesto autorizzazione alla torre, e, una volta accordata, abbiamo individuato il sito ed eseguendo una virata costante a destra, i miei passeggeri hanno scattato le loro foto.
Per dovere di cronaca c’è da dire che per avere la massima qualità dell’immagine, le foto vengono scattate a finestrino destro aperto che rimane alzato per il flusso d’aria del vento relativo permettendo una sensazionale vista, chiara e nitida, del soggetto.
Il Cessna si comporta egregiamente anche in condizioni simili. E’ consigliabile, però, rallentare un po’ per non avere un flusso d’aria troppo violento in cabina al momento dell’apertura. Dunque, levando manetta, riduco a 110-100 miglia statuarie e dico loro che possono aprire quando desiderato. Una volta fotografato, il finestrino viene richiuso, bloccato, e manetta ridata per la velocità standard di crociera.
Dopo tre o quattro giri, abbiamo lasciato la zona per dirigerci alla volta di Siena (dove sono state scattate le foto di “rappresentanza” proprio all’Università). Da qui voliamo alla volta di Montalcino e zone limitrofe dove sono state scattate centinaia di foto utili alla missione del prof. , sempre individuando il soggetto (con i tre e più gps in dotazione) e girandogli intorno con l’angolazione richiesta da Campana. C’è da dire che spesso sono richieste virate abbastanza strette (30-40 gradi) per avere la visuale perfettamente perpendicolare. Questo, che può essere forte fonte di disagio per passeggeri “normali”, non lo è per queste persone che si trovano perfettamente a loro agio senza accusare minimamente stress mentale o fisico.
La Toscana in un volo
Dalla zona di Montalcino alla volta della Val d’Orcia e da qui si vola verso l’Ombrone seguendolo diritti fino alla foce, sotto Grosseto. In avvicinamento a Grosseto, chiediamo al controllo di zona di dirigerci verso il Parco dell’Uccellina e da qui risaliamo la costa fino all’Elba. Grosseto ci da tutti i permessi richiesti e si ricomincia a scattare centinaia di foto. Nella risalita lungo costa verso l’Elba vediamo alla nostra destra l’enorme pista della base militare di Grosseto, e non posso fare a meno di pensare ai mostri (F104 ed oltre) che decollano da quel “cemento”.
Dopo Castiglion della Pescaia ci dirigiamo direttamente all’Elba per un giro di foto e il successivo atterraggio. Pronti per l’atterraggio Elba informazioni ci comunica che la pista in uso è la 16 (opposta al mare) a causa del vento: da 170 gradi a 12 nodi. Iniziamo la procedura entrando in sottovento sinistro per la menzionata pista. Devo dire che non avevo mai fatto quest’aeroporto dalla pista 16 ma sempre dalla 34. Comunque, rimango sempre sicuro che il nostro “AFAB” è un aereo eccezionale e permette manovre strette anche a pieno carico, in piena sicurezza.
Entrando in base, mi trovo alla mia destra una collina ed inizio una virata abbastanza stretta per virare direttamente in finale. Per non scadere di velocità tengo la manetta abbastanza “viva” che fa aumentare immancabilmente la velocità stessa durante il finale un po’ picchiato. Ma tale velocità viene smaltita dal Cessna in maniera formidabile ed atterriamo senza problemi.
La sosta all’Elba è solo tecnica: qualcosa da bere e mangiare dopo due ore di volo impegnative.
Dopo mezz’ora, ripartiamo alla volta di Firenze seguendo, stavolta, la rotta stanbard: San Vincenzo, Volterra, San Casciano, Firenze.
Per questa tratta il prof. siede dietro insieme ad un suo collaboratore mettendo a sedere davanti Crisitina, altra collaboratrice. Questa configurazione rende la coda dell’aereo sensibilmente più pesante ma come sempre, il nostro AFAB ci permette questo scompenso sempre rimanendo nella totale sicurezza di volo.
Anche durante il volo di ritorno vengono effettuate decine e decine di foto.
Infine, dopo altri 51 minuti di volo atterriamo a Firenze dopo un volo “enorme” e pregno di situazioni positive:
– 3 ore e 5 primi di volo effettivo
– centinaia di foto scattate
– passeggeri pienamente soddisfatti del servizio reso dall’Aeroclub
Mie considerazioni finali.
E’ stato un volo eccellente in tutti i sensi, che ha portato sicura soddisfazione sia ai passeggeri sia al pilota, me stesso. Voglio aggiungere anche che questo tipo di volo ha bisogno che il pilota rispolveri proprio quelle manovre che vengono imparate durante il corso per il brevetto. Si valorizzano quindi quelle nozioni che la nostra scuola ci ha insegnato (tramite i nostri comandanti) e continua diligentemente ad insegnare.
A volte, infatti, consideriamo sorpassato l’allenarsi a girare simmetricamente intorno ad un punto (tenendo sotto controllo il vento in quota, per esempio) e preferiamo manovre che portano più soddisfazione, tipo sfogate, stalli, ecc.
Invece, voli tipo questo, ci mettono alla prova proprio in quegli elementi che apparentemente sono le manovre considerate “facili ed elementari”………invece per i nostri passeggeri, tali manovre fatte a dovere, determinano il successo di una sessione fotografica di questo tipo.
Michael Mellner