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Un volo di linea…speciale

Un volo Barcellona-Firenze…indimenticabile

E’ un mercoledì pomeriggio autunnale, di quelli freddini, ma con un bellissimo cielo sereno.319merid Io ed il mio collega Cosimo, torniamo da Madrid per ragioni di lavoro. Volo Meridiana con scalo a Barcellona… “ma come non c’è il diretto?”- direte voi -no, di mercoledì voli diretti non ci sono-
Partiamo da Barcellona per la breve tratta verso Firenze a bordo del semideserto Airbus 319. Quante volte ho volato da passeggero non saprei proprio dirlo, ma questa volta…
Ci imbarchiamo in perfetto orario, decollo ed in men che non si dica l’aereo raggiunge la quota di crociera. Le hostess ci servono un panino: non saprei se fosse stato prodotto dalla Michelin o dalla Bridgestone, ma dopo l’inizio del campionato di F1 2005 opterei per la seconda.
Poco dopo gli assistenti di volo liberano i passeggeri dai rimasugli del lauto pasto ed in completa fase di relax dico al mio collega: “quasi quasi chiedo all’assistente di volo se posso visitare la cabina…” . Lui quasi non mi considera e pensa “beh certo, adesso arriva lui e lo mandano in cabina !!”. Educatamente mi presento allo Stewart con la mia “modesta” tessera di socio dell’aero club di Firenze e chiedo se è possibile esaudire il mio desiderio. Lui in modo altrettanto cortese mi spiega che le regole del volo in materia di sicurezza dopo il famoso undici settembre impediscono tali possibilità, ma avrebbe comunque chiesto. Prende la mia tessera di riconoscimento e conclude il suo servizio di assistenza ai passeggeri. Un quarto d’ora dopo si avvicina e, mentre stavo per chiedergli indietro la mia tessera, con un sorriso sornione mi fa cenno con la testa di seguirlo… “cavolo è fatta!”. Non avverto Cosimo che era intento ad osservare Genova dall’alto. Solo dopo qualche minuto si accorge della mia assenza e pensa “ma che diavolo, ce l’ha fatta davvero”. Lo Stewart mi accompagna di fronte alla porta della cabina di pilotaggio, bussa e la porta si apre. “Ciao sono (omissis) il comandante, anche tu sei pilota?” Adesso immedesimatevi in un allievo con 25 ore di volo (sul Tampico) che si sente chiamare pilota dal comandante di un Airbus 319 ! “Beh, almeno lo vorrei diventare…”.
Non riuscivo a staccare gli occhi dal glass cockpit, dall’FSC e da quella schiera apparentemente infinita di interruttori sopra la mia testa, ma qualcosa non andava in quella cabina…ma che fine hanno fatto i comandi di volo? Al posto della vecchia e cara cloche c’era un tavolinetto con su dei manuali pieni di tabelle.
Il comandante ed il suo assistente, che scopro ben presto essere due persone davvero squisite, mi spiegano a grandi linee quali sono le peculiarità di questa meraviglia tecnologica. “Per esempio..” dice il comandante “…in questo momento il computer di bordo gestisce completamente il velivolo compreso la manetta. Infatti se la tiri indietro…” e mentre lo dice lo fa anche “…come vedi non succede niente. Certo, se poi la tiro molto indietro così…” e sento il bestione che leva motori e decelera sensibilmente.
Nel mentre Cosimo solo sulla fila di tre sedili sente questi motori che vanno giù e poi riprendono forza e pensa “…cavolo stanno facendo pilotare Roberto !! Aiuto !!!”.
Dopo qualche minuto inizia la discesa verso l’aeroporto di casa ed il comandante mi chiede “ti piacerebbe rimanere qui per l’atterraggio?” No, dico io, ma sono domande da fare un “pilota di Tampico? “ Certo, pagherei per poter rimanere! “
“Bene” dice il comandante “allora estrai il terzo sedile e allaccia le cinture”. Fino a far scorrere il terzo sedile nessun problema, ma per allacciare la cintura a cinque punti con sgancio rapido ho impiegato quasi 3 minuti (che figura).
“Quella è la tua cuffia” mi indica il copilota “e questo è il volume” girando un potenziometro in alto a destra.
In quel posto arretrato ma centrale vedevo tutta la consolle di comando e godevo di una visibilità esterna perfetta.
Su Pisa la virata verso il TOSCO e in un paio di minuti il comandante comunica alla torre di Firenze lo “stabile sul ILS”.
In cuffia sento una voce familiare “Firenze – I-AFAB in finale per pista 23” è Federico che torna da Rimini con il nostro C172. “I-AB Firenze autorizzati all’atterraggio per pista 23 vento…” replica la torre.
“I-AB autorizzati all’atterraggio 23…”.
“Questo è il mio istruttore” Dissi al comandante, orgoglioso della mia posizione di allievo.
“I-AB Firenze al suolo ai…liberare la prima a sinistra”
“I-AB libererà la prima a sinistra”
Passiamo sopra Empoli e l’aeroporto è già in vista e si avvicina ad una velocità a cui non sono abituato. Il comandante opta per un atterraggio manuale e inizia ad agire sul joystick che gli rimane sulla sinistra. Piccole correzioni niente di particolare. Il bestione va giù da sé che è un piacere.
“Meridiana 3666 Firenze rallentate il velivolo leggero è fermo sulla pista con il motore spento !”
“Come con il motore spento ?” dissi d’istinto.
Intanto la voce sintetizzata del computer del 319 inizia a scandire i piedi dal suolo “one hundred” “eighty” … pensai “Stai a vedere che Federico ci fa riattaccare”.
Pochi secondi, che sembravano un’eternità, ed ecco la voce ferma e tranquilla di Federico che dice “problema risolto pista libera I-AB” bella prova comandante!
“Meridiana 3666 – Firenze autorizzati all’atterraggio pista 05…”
la voce, non poi così femminile, del computer continua “thirty” “twenty” “ten” …un leggero tremolio e siamo al suolo… mi dico “al suolo? ma se io a questa quota col Tampico inizio a richiamare il volantino? certo che sei proprio in alto nella cabina del 319 quando il carrello principale tocca !!”
Frenata automatica, backtrack e parcheggio.
Ringrazio i piloti per la magnifica esperienza che mi hanno regalato e li invito a fare un giro sul Cessna quando vogliono.
Il saluto a pollice alzato dal finestrino della cabina, contraccambiato dal mio prima di salire sul bus che ci portava al terminal, è la conclusione di una giornata davvero speciale per un pilota di Tampico.

Per notizia:
Sul C172 è stato poi evidenziato un piccolo problema alla regolazione del minimo dall’infallibile Luigi meccanico dell’Aero club.

Roberto

(con la gentile collaborazione di Daniela)