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Vintage flying sul Tiger Moth

Biplano !!!

L’aereo è un Tiger Moth costruito negli anni trenta ed ancora stento a credere che stia aspettando proprio me dentro a quel rovente hangar in lamiera. Siamo al Livingstone Airport (Zambia) ed insieme a Cpt. Leonard sto per fare un volo che da anni sognavo : pilotare un biplano.moth03
L’occasione mi si è presentata durante un bel viaggio nel continente africano : una società di voli turistici in elicottero offre anche degli “avventurosi voli vintage” su un biplano rosso. Come se non bastasse il pilota è pure istruttore e dopo una fugace occhiata al mio brevetto, accetta di farmi una vera e propria lezione ! Impossibile resistere !!

Eccomi davanti a questa creatura meravigliosa : un DH-82A De Havilland Tiger Moth originale (il n° 372 per la precisione), davvero in perfette condizioni, tirato a lucido, compreso il suo motore Gipsy Major 130HP d’epoca pronto a farmi provare l’ebrezza del volo open cockpit….moth01
Il Tiger Moth è senza dubbio uno tra i biplani più famosi della storia dell’aviazione, il primo esemplare risale al 1931 e dal 1932 al 1951 fu l’aereo scelto ed a lungo utilizzato dalla RAF come addestratore basico. Nella seconda guerra mondiale fu usato come ricognitore ed in totale costruito in più di 8700 esemplari in tutto il mondo.
Leonard, con un ottimo briefing pre-volo, mi mostra il cockpit (a me tocca il posto anteriore) con i pochi e spartani strumenti, i comandi, e mi anticipa cosa faremo in aria e le varie velocità da tenere. Indosso il caschetto in pelle stile “barone rosso”, gli occhialoni e mi infilo al mio posto con Leonard che mi assiste nell’aggancio della cintura a cinque punti.
L’avviamento ovviamente prevede il lancio dell’elica a mano, operazione decisamente poco piacevole sotto il micidiale sole africano anche perchè preceduta da un buon numero di rotazioni per favorire la lubrificazione.moth02
Ci siamo. “Magneti ON” e via! Il motore parte al primo lancio, una bella fumata, qualche indecisione, poi si stabilizza sui 1000 rpm… una favola… Ma è tutto vero ?

Biplane takoff…

Siamo d’accordo che per il rullaggio mi limiterò a seguire gli input su pedaliera e cloche, prima di tutto perchè non ho mai pilotato un aereo a ruotino posteriore che per di più è pure totalmente sprovvisto di impianto frenante (!!), ma anche perchè la taxiway altro non è che un sentierino di terra battuta e c’è da fare parecchia attenzione.moth04

In breve siamo sull’asfalto del Livingstone e la torre ci autorizza ad un decollo per pista 28.
Ci allineiamo e Leonard mi invita a dare manetta con dolcezza e lavorare decisamente ma con attenzione sui pedali… acceleriamo, c’è un briciolo di vento al traverso ma non disturba, la coda si solleva e sento l’istruttore che corregge la tendenza ad imbardare, in pochi secondi siamo in volo. Semplicemente fantastico.
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Il rumore è notevole, oltre al motore si sente fortissimo il fruscio aerodinamico dell’open cockpit. Un po’ per la scadente qualità dell’apparato cuffie/interfono o forse anche a causa delle mie carenze linguistiche comincio a fare una certa fatica a capire cosa mi “urla” Leonard… comprendo comunque di virare a sinistra per farmi qualche minuto di “approccio” al volo in biplano ed alle manovre basiche (virate, salite, discese, etc…).
L’aereo è piuttosto docile, molto sensibile al timone ma nel complesso davvero piacevole.
La sensazione dell’abitacolo aperto è fenomenale (anche se forse lo sarebbe meno d’inverno alle nostre latitudini) e la vista che si gode è decisamente mozzafiato…

Dopo un lasso di tempo che solo l’orologio mi svela essere stato di circa un quarto d’ora, su invito di Leonard mi riporto in sottovento ed entro in circuito, mi accorgo che lentamente il parabrezza si sta sporcando d’olio “it’s normal” mi dice…
In base 28 riduco un po’ motore e continuo a scendere tenendo d’occhio “l’inesistente” traffico di Livingstone International… siamo ormai in finale per un touch & go che effettuo dopo un bel galleggiamento in ground effect sotto stretto controllo dell’istruttore. Altro circuito, il secondo tocca e vai mi viene un po’ meglio ed il terzo lo ritengo “quasi decente” visto che sento le correzioni di Leonard davvero ridotte al minimo.

Il parabrezza comincia ad essere decisamente sporchino ma in effetti non è un problema, in breve mi rendo infatti conto che sul biplano si tende molto a guardare lateralmente… proprio dove di vetri non ce ne sono…moth06
Risaliamo a 1500′ per sorvolare la zona delle cascate Victoria, dove il fiume Zambesi scompare in un enorme crepaccio provocando una fragorosa nuvola d’acqua nebulizzata : il famoso “smoke that thunders”. In questa zona, che è proprio sul confine tra Zambia e Zimbawe, finalmente incontriamo un certo traffico (di elicotteri turistici). E’ comunque ormai tempo di rientrare all’aeroporto…

L’avvicinamento è per una base pista 28, Leonard mi dice che stavolta sarà un atterraggio completo e di fare attenzione a non ostacolare eventuali sue “spedalate” nella corsa di decelerazione dopo la toccata perchè è una delle fasi più delicate anche a causa dell’assenza di impianto frenate…moth07

Finale a 60 (MPH), poi 55, flare con ancora un po’ di effetto suolo e toccata decisa…siamo a terra…. In effetti la fase di rallentamento è abbastanza laboriosa e Leonard contrasta in modo deciso la tendenza ad imbardare che il biplano comincia a manifestare col diminuire della velocità, fase in cui il leggero vento al traverso provoca un sensibile effetto banderuola. Di sicuro il Tiger Moth si troverebbe senz’altro più a suo agio su una pista in erba…
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Debriefing

Siamo alla conclusione di questa meraviglioso svolazzo e con Cpt. Leonard il debriefing post-volo è molto interessante e professionale.

Una volta a terra mi spiega la questione dell’olio e di come proprio sui Tiger Moth fu introdotto su richiesta della RAF un sistema di recupero dello stesso (menomale…. sennò che facevo.. il bagno ?), mi fa poi vedere tutta una serie di dettagli tecnici e costruttivi del biplano, l’intelatura ed i tiranti, poi parliamo un po’ del volo e di cosa ho fatto di giusto e sbagliato nelle mie manovre da “biplane student”.

Devo dire che è stata davvero un’esperienza fantastica, che di sicuro mi ha lasciato con una gran voglia di volare ancora su aerei di questo tipo, purtroppo così rari specie dalle nostre parti…

Ma non è tutto, ce ne stiamo andando dal Livingstone International Airport giusto in tempo per veder allineare un vecchio Boeing 727 che inizia la corsa di decollo, accelera, e un’enorme fiammata scaturisce dal motore centrale con relativo bel botto e deciso abort takeoff a ruote fumanti !!
Il commento del mio accompagnatore si limita a : “it’s normal… no problem”.
E’ l’Africa….

A presto !

PPP