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(Ri)tornando a volare

Aeroporto di Latina: 17 Gennaio 1981.

La sveglia suona nelle camerate, ho dormito nonostante tutto, forse saranno i 20 anni.ritorno02
Mi alzo e meccanicamente eseguo le solite incombenze d’accademia: cubo, barba, tuta da volo, scarponi lucidi. Usciamo per adunata e l’alzabandiera….il tempo e’ coperto con nuvoloni neri che lasciano passare solo qualche raggio di sole.
Ore 8:00 siamo in linea volo e davanti a noi sono schierati gli SF260 arancione con gli specialisti intorno per i controlli e il rifornimento.
Commentiamo tra di noi se si volerà o meno nell’attesa del briefing meteo, gli altri colleghi sono tranquilli, io e Roberto no….non e’ una giornata normale, oggi e’ il giorno del nostro esame finale e ci giochiamo il nostro futuro in aeronautica.
Il tempo non migliora e quindi viene deciso di sospendere l’attività’ di volo. Tiriamo un sospiro di sollievo e torniamo in camera a studiare e ripassare con gli occhi chiusi e con le mani che simulano l’aereo, le manovre acrobatiche da fare.
Dopo pranzo riposo. Mi ero quasi appisolato sul letto a castello quando un collega risponde al telefono delle camerate e urla: ”gli allievi Giaconi e P…… in linea volo”…silenzio…vado a chiamare Roberto e ci informiamo meglio: il tempo si e’ riaperto e si può volare.
Non c’e’ tempo nemmeno di pensare, ci vestiamo in fretta e di corsa arriviamo in linea volo per il briefing. Ci presentano l’esaminatore: un colonnello delle scuole di volo che non abbiamo mai visto. Ci spiega cosa vuole.
“Avete capito ? …bene, andiamo, comincia Giaconi”.
Ci avviamo insieme all’aereo e io comincio a fare i controlli esterni mentre lui si lega a sinistra. Prima di salire lo specialista mi passa il paracadute e il casco. Salgo e mi lego. Stringo forte le cinghie del paracadute e del sedile. Guardo l’istruttore……”sai cosa fare ? bene, fallo”. Si tira giù la visiera scura dal casco (sembra un’ape gigante) e non dice altro. Messa in moto, un saluto allo specialista, rullaggio, chiamate radio, allineamento, e decollo.ritorno03
Positive climbe rate, gear up, flaps up, virata a sinistra, 1000 ft, sottovento. La mente e’ affollata di cose da fare e da tenere sotto controllo. Chiedo una zona di lavoro (n.d.a.: l’area intorno all’ apt e’ suddivisa un zone dove ogni aereo ha un suo spazio per le manovre) mi danno la 2, la peggiore perché più piccola e a ridosso delle montagne. Arriviamo e lo dico all’esaminatore che non aveva ancora riaperto bocca, lui comincia: fai un tonneau….un altro…fai un looping…un altro…sali e livella…vite destra…volo rovescio… virata stretta…sfogata…rientriamo.
Mi rimetto in volo livellato e comincio le procedure di avvicinamento, testata pista, apertura, virata base, flap, carrello, full flap, tocco terra…dai motore…e di nuovo all’atterraggio…dai motore…atterraggio, no, non toccare, riattacca…dai motore, di nuovo all’atterraggio e finalmente mi dice di frenare e prendere il raccordo a fine pista. Sono sudato e ho i guanti attaccati alle mani che stringono la cloche in modo esagerato.
Arriviamo al parcheggio e spengo il motore, lui apre il tettuccio scorrevole e si slega, solleva la visiera, mi guarda, faccio per slegarmi ma mi blocca: “se te la senti puoi andare da solo…subito”, farfuglio qualcosa,…..”allora ti decidi vai o non vai ?”…vado…lui scende, io chiudo il tettuccio e riaccendo il motore, guardo a sinistra e c’e’ il sedile vuoto. Cambio nominativo in frequenza, adesso sono “zodiaco 14” e la torre capisce che sono da solo.
Rullaggio, allineamento, decollo, non appena sento il rumore del carrello che e’ rientrato lancio un urlo pazzesco “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! c’e l’ho fattaaaaaaaaa!”.
Mi ridanno la zona 2 e comincio un volo livellato con ampie virate per lasciare riassorbire l’adrenalina e godermi il paesaggio, poi faccio qualche tonneaux e un looping. La torre mi dice di rientrare e cosi’ lascio la zona e mi appresto all’atterraggio.
lo concludo con un rimbalzo ma e’ andata bene. Il bagno vestito nella fontana del piazzale me lo risparmiano data la stagione, poi i complimenti dei colleghi e del mio istruttore che mi portano in trionfo e chiaramente caffé pagato al circolo (a mezzo con Riccardo che e’ ha fatto l’esame dopo di me ed e’ idoneo anche lui).

…..sono passati 22 anni ma l’emozione e’ sempre la stessa.

Aeroporto di Firenze 23 Novembre 2004.

E’ da un po’ che se ne parla. L’istruttore, non ha ancora le fatidiche 100h e quindi non puo’ autorizzarmi. Decidiamo di attendere.
Finalmente dopo giorni di attesa decidiamo per il sabato mattina magari dopo qualche Touch and Go di refresh con l’istruttore dato che sono oramai piu’ di 15 giorni che non volo. Mi sveglio e aprendo le finestre vedo un bel sole che fa presagire bene. Esco di casa e dirigendomi verso Firenze entro in un nebbione da Milano anni ’70……la famosa legge di Murphy colpisce ancora.ritorno01
Arrivo in AeC e come prevedo tutto e’ fermo. Aspettiamo. Verso le 12:00 la situazione sembra migliorata e chiediamo in torre se ci autorizzano per i T/G. Siamo fortunati e quindi si decolla. Facciamo due T/G e poi atterriamo definitivamente. Mentre rulliamo, l’istruttore chiede in frequenza se puo’ mandare un solista: ”richiami tra circa 20’ che valutiamo” e’ la risposta di FLR TWR.
Mentre aspetto mentalmente ripasso tutte le procedure e operazioni nella speranza di questa benedetta autorizzazione.
Ecco finalmente l’OK per un circuito e quindi dopo le solite raccomandazioni mi appropinquo verso il fedele I-IAGO.
Un giro di controlli esterni (anche se siamo atterrati da poco….sempre meglio rifarli non si sa mai…) e poi mi chiudo dentro. Fa un certo effetto non vedere nessuno a destra.
Controlli, messa in moto e poi la chiamata radio per rullaggio….la torre sembra capire il momento e scandisce bene tutto quanto…….”I-GO autorizzato rullaggio punto attesa 05 QNH 1008 attraversamento del piazzale a discrezione”.
Si parte…
Al punto attesa le prove motore e poi l’autorizzazione alla partenza.
Controllo tutto due volte, meglio aver paura che…
Mi allineo… ”rolling Golf Oscar”…30 Kts… all instruments in arc… speed alive… we can continue… 40 Kts… 60Kts… rotation.
Sono in aria da SOLO !!!!!!!!!
Fa effetto guardare a destra e vedere il seggiolino vuoto.
Salgo a 1000 ft e mi metto parallelo alla pista, gli occhi hanno mille cose da vedere e da controllare, riduco i giri, pompa on, flap e sono in configurazione, riporto il sottovento e mi preparo alla virata in base, la velocità e la quota sono giuste, mi allineo per il finale.
La pista davanti con tutte le luci accese e’ sempre un bello spettacolo ma non mi posso distrarre. Tolgo motore e lascio che l’aereo smaltisca la velocità e la quota, la pista passa sotto di me…. sostieni, sostieni,sostieni….sono a terra. Via la pompa, via i flaps e autorizzato al contropista mi giro smaltendo anche un po’ di adrenalina.
La torre mi da l’orario e mi fa i complimenti, io ringrazio e penso alla boccia di spumante che come da tradizione gli porterò poi con molta soddisfazione.
Al parcheggio c’e’ l’istruttore che mi fa una foto. E’ un momento che rimarrà indelebilmente scolpito nella memoria. Nell’uscire dal cockpit sfioro il Tampichino e gli mando un ringraziamento davvero speciale.

Ci ho pensato tanto prima di tornare a volare….dovevo pensarci meno !

Grazie a tutti gli amici dell’ AeC.
Marco.